Gestione dei talenti: effetto delle mode o fenomeno reale?

Aprile 27, 2016

La gestion de la paie dans le Cloud, un marché en plein boom

Talento: effetto delle mode?

In tanti ultimamente hanno cominciato a utilizzare sempre più spesso il termine “Gestione dei talenti”. Esso può far pensare ad un “effetto delle mode” o a una riscoperta “attenzione” verso questo tema.
Il rischio però è quello di illudersi sul vero significato che assume la gestione dei talenti nell’ambito delle attività legate alle Risorse Umane.

Nella parola “talento” vi è una connotazione un po’ elitaria. L’HR manager è forse chiamato a trovare collaboratori etichettabili come “eccellenze” da scegliere e trattenere in azienda? Ciò significherebbe dimenticare che il suo compito è gestire con la stessa attenzione tutti i dipendenti e coltivare i talenti di ciascuno di essi. Inoltre i collaboratori di talento non sono quelli che si trovano nel posto giusto al momento giusto, consentendo quindi una perfetta corrispondenza tra loro e la strategia adottata dall’azienda?

Il ruolo delle Risorse Umane

Il ruolo del Direttore Risorse Umane non è forse quello di condurre tutti i team interni a questo adeguamento alla strategia in maniera creativa, formando i collaboratori o attuando delle separazioni allorché l’analisi delle competenze e dei potenziali di evoluzione non permetta di raggiungere l’obiettivo prefissato?
Di cosa ha principalmente bisogno il Direttore HR per sfruttare al massimo il capitale umano presente in azienda? Disporre della soluzione migliore è certamente un bene, ma a cosa serve utilizzare uno strumento di valutazione dei dipendenti durante le interviste annuali se i manager ignorano la strategia dell’organizzazione o non vi aderiscono? Se gli obiettivi dei collaboratori non vengono specificati, o se non viene dato loro un feedback chiaro e preciso sulle competenze e sulle aree di miglioramento, come potrà un mero strumento aiutare l’HR manager a stabilire quali azioni intraprendere?
Nessuno strumento di gestione delle risorse umane, per quanto performante possa essere, permette di rispondere alla domanda chiave: c’è compatibilità tra le competenze attuali o potenziali di un dipendente e le aspettative dell’organizzazione?

Strategia gestionale

Una cosa è certa: ciò di cui un HR manager ha bisogno prima di tutto per favorire l’evoluzione aziendale è una strategia evincibile chiaramente dal suo stile gestionale e una totale adesione ad essa da parte della dirigenza.
In che modo favorire il cambiamento? Quando la comunicazione fluida e il coraggio manageriale sono presenti a tutti i livelli dell’organizzazione, l’HR manager può attuare una buona gestione dei talenti all’interno dell’azienda: cio vuol dire contribuire all’adeguatezza tra le risorse umane disponibili e i bisogni, sviluppare piani formativi concreti, essere pronto a dover prendere decisioni a volte difficili, ma che siano previste, giudiziose e giustificate.
Promuovere una visione condivisa dell’organizzazione, gestire il capitale umano, negoziare, regolare, fornire consulenza per veicolare un cambiamento a cui chiunque possa aspirare: queste sono le vere sfide che un manager delle risorse umane affronta quotidianamente.

 

di Elisabeth BukkGroup HR Director, Talentia Software